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Una lettura obbligatoria: Exponential Organizations di Salim Ismail @WRicciardi @leadmedit

Una lettura estiva (forse sarebbe meglio dire uno studio estivo) di un libro affascinante: Exponential Organizations di Salim Ismail, edito da Marsilio nella collana Nodi.

Che cos’è un’organizzazione esponenziale? Essa è un’organizzazione il cui impatto (o output) risulta notevolmente superiore – almeno dieci volte – rispetto ai competitor, grazie all’utilizzo di nuove tecniche organizzative, che fanno leva sulle tecnologie in accelerazione.

Gestire organizzazioni esponenziali focalizzate sui clienti e non sui competitor esterni e sulle strutture interne tradizionali richiede una svolta epocale, paragonata a una nuova “era cambriana”. Richiede una nuova cultura e nuove e più dinamiche competenze.

Ho raccolto alcune frasi che mi hanno particolarmente colpito! Buona meditazione a tutti noi perché molti dei temi trattati riguardano anche la sanità!

  1. L’unica costante del mondo d’oggi è il cambiamento, e il ritmo del cambiamento sta aumentando.
  2. L’accelerazione (del cambiamento) è costituita dalle 6 D: digitalized, deceptive (ingannevole), disruptive (dirompente), dematerialized, demonetized, democratized.
  3. L’utilizzo di strumenti lineari e di tendenze del passato per fare previsioni su di un futuro in accelerazione è deleterio (vedi i casi di Iridium e Kodak).
  4. Gli esperti, in quasi tutti i campi, messi di fronte ad una crescita di tipo esponenziale, continuano sempre a pensare in un’ottica lineare, ignorando l’evidenza davanti ai loro occhi.
  5. Il vecchio detto secondo cui un esperto è “qualcuno che ti dice perché qualcosa non può essere fatta” è oggi più vero che mai.
  6. Nessuno degli indicatori tradizionali quali l’età, la reputazione e le vendite attuali possono garantire la sopravvivenza di un’azienda.
  7. La legge di Moore afferma che il rapporto prezzo/prestazione della potenza di calcolo raddoppia ogni diciotto mesi.
  8. “Le nostre organizzazioni sono fatte per resistere ai cambiamenti che arrivano dall’esterno” piuttosto che per accoglierli, anche quando sono utili (da John Hagel).
  9. Le strutture organizzative aziendali esistono proprio per annientare i fattori dirompenti di cambiamento.
  10. La maggior parte delle organizzazioni complesse si basa sulla cosiddetta “struttura a matrice” … Questa struttura è efficace nel garantire il controllo, ma è disastrosa in termini di individuazione delle responsabilità, di velocità e di propensione al rischio … Con il tempo, le funzioni orizzontali acquistano sempre più potere … Per le grandi organizzazioni con struttura a matrice attuare il cambiamento rapido e dirompente è qualcosa di estremamente difficile. Quelle che ci hanno provato, infatti, hanno sperimentato che il “sistema immunitario” dell’organizzazione tende a rispondere alla minaccia percepita attaccando.
  11. Le organizzazioni esponenziali hanno la capacità di adattarsi a un mondo in cui l’informazione è pervasiva e onnipresente e di convertirla in vantaggio competitivo.
  12. I tratti comuni delle organizzazioni esponenziali sono: il Massive Transformative Purpose (Mtp), cinque caratteristiche esterne denominate Scale e cinque interne denominate Ideas. Per essere un’organizzazione esponenziale, un’azienda deve avere il Mtp e almeno quattro caratteristiche.
  13. Il Mtp non è la missione: il Mtp è aspirational. Il fuoco è su ciò che si aspira a raggiungere.
  14. Scale: staff on demand; community and crowd; algoritmi, leveraged asset; engagement
  15. Ideas: interfacce; dashboard; experimentation; autonomia; tecnologie sociali.
  16. Il concetto di autonomia non implica non rendere conto a nessuno delle proprie azioni. Secondo Steve Denning, “In un network esistono ancora le gerarchie, ma esse tendono ad essere basate sulle competenze, e fanno affidamento più sull’accountability tra colleghi che su quella dovuta all’autorità, cioè sul dover rendere conto a qualcuno perché sa qualcosa e non per il semplice fatto che occupa una determinata posizione indipendentemente dalle competenze. Il ruolo del manager si trasforma, non viene abolito”
  17. Un’organizzazione esponenziale tende a essere una zero latency enterprise cioè un’azienda in cui si annulla l’intervallo tra ideazione, approvazione e realizzazione.
  18. In passato il lavoro si concentrava principalmente sull’importanza del quoziente intellettivo (QI), oggi il quoziente emotivo (QE) e quello spirituale (QS) stanno diventando indicatori sempre più rilevanti.
  19. Un secolo fa, la competizione si giocava principalmente sulla produzione, Quarant’anni fa, invece, il fattore decisivo divenne il marketing. Oggi, nell’era di internet, in cui produzione e marketing sono diventati merci e sono stati democratizzati, tutto ruota intorno a idee e ideali.
  20. Il piano strategico quinquennale è in sé uno strumento obsoleto … Esso è un suicidio per un’organizzazione esponenziale … L’unica soluzione è stabilire un Massive transformational Purpose (Mtp), costruire la struttura aziendale, adottare un piano (al massimo) annuale e osservare la crescita, con aggiustamenti progressivi e in tempo reale a seconda delle necessità.
  21. Nel mondo delle organizzazioni esponenziali, lo scopo (Mtp) è più importante della strategia e l’execution ha la precedenza sulla pianificazione.
  22. Arianna Huffington ha detto: “Preferisco lavorare con una persona meno brillante ma che sa fare gioco di squadra ed è chiara e diretta, piuttosto che con qualcuno molto brillante ma dannoso per l’organizzazione”.
  23. In un’organizzazione esponenziale, la cultura (con il Mtp e le tecnologie sociali) è il collante che garantisce la tenuta del team nonostante i salti quantici della crescita esponenziale. Secondo Chip Conley “la cultura è ciò che accade quando il capo non c’è”. E secondo Joi Ito “la cultura si mangia la strategia a colazione”.
  24. Sta diventando sempre più facile acquisire potere, ma è sempre è più difficile mantenerlo.
  25. Consiglio ai CEO delle grandi aziende di affiancare a chi occupa posizioni di leadership i venticinquenni più brillanti, per colmare il gap generazionale e tecnologico, per permettere a questi giovani di crescere più velocemente e per innescare un meccanismo di mentoring al contrario.
  26. Se siete un manager di Amazon e un dipendente viene da voi con una grande idea, la vostra risposta di default deve essere : Se volete dire di no, dovete motivare questo rifiuto con una relazione di due pagine spiegando perché non ritenete l’idea valida.
  27. Jeff Bezos (Amazon) ha detto: “ Se sei focalizzato sui competitor, devi aspettare che siano loro a fare la prima mossa, prima di agire. Concentrarsi sui clienti, invece, consente di essere dei pionieri”.
  28. Il miglior modo per definire questa macrotransizione verso organizzazioni esponenziali è considerarla un passaggio dalla scarsità all’abbondanza … Secondo Dave Blakely “queste nuove organizzazioni sono esponenziali perché prendono qualcosa di scarso e lo fanno diventare abbondante”.

Analfabetismo funzionale degli italiani @WRicciardi @drsilenzi

L’analfabetismo funzionale è l’incapacità “di comprendere, valutare, usare e farsi coinvolgere con testi scritti per intervenire attivamente nella società, per raggiungere i propri obiettivi e per sviluppare le proprie conoscenze e potenzialità” (OCSE).

In Italia, 8 persone su 10 hanno difficoltà a utilizzare quello che ricavano da un testo scritto, 7 persone su 10 hanno difficoltà abbastanza gravi nella sua comprensione: 5 milioni di italiani hanno una completa incapacità di lettura (Tullio De Mauro).

Il tema, come molti altri relativi al declino dell’informazione, sono affrontati da un breve, ma intenso libro di Paolo Pagliaro (coautore con Lilly Gruber della trasmissione 8 e 1/2) dal titolo “Punto – fermiamo il declino dell’informazione”, edito da il Mulino.