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Bruno Paccagnella: un ricordo

Il 12 gennaio 2017, all’età di 93 anni, è morto il Prof. Bruno Paccagnella, ordinario di Igiene e, successivamente, di Medicina di Comunità nelle Università di Ferrara e Padova.

Nel 1998, in occasione del suo definitivo ritiro dall’Università, un gruppo di amici, colleghi ed allievi aveva organizzato la pubblicazione di un Opus honorarium a lui dedicato.

Si trattava di un volume in cui erano stati raccolti 34 contributi, appositamente scritti per l’occasione da 57 Autori nazionali ed internazionali, sui temi da lui trattati nel corso della sua intensa attività scientifica: la medicina di comunità, l’epidemiologia, l’organizzazione sanitaria, l’igiene dell’ambiente, la formazione dei professionisti sanitari, l’educazione sanitaria e la promozione della salute, ecc.

Considerando, in particolare, l’interesse di Bruno Paccagnella per la promozione della salute, tali contributi erano stati ordinati seguendo le cinque azioni strategiche per la promozione della salute, delineate dalla Carta di Ottawa: costruire una politica pubblica per la salute, creare ambienti favorevoli, dare forza all’azione della comunità, sviluppare le abilità personali, riorientare i servizi sanitari.

Dall’Opus honorarium riporto in questa sede il curriculum vitae.

Bruno Paccagnella nacque a Padova il 20 agosto 1923; si laureò nell’Università di Padova l’11 luglio 1947 con una tesi sperimentale, successivamente pubblicata.

Durante il corso di laurea frequentò, come allievo interno, l’Istituto di Zoologia ed Anatomia Comparata dal 1941 al 1944 e la Clinica Medica dal 1945 al 1947, iniziando la sua produzione scientifica su temi biologici e sperimentali, tra i quali il poliploidismo delle cellule epatiche, la biologia degli storioni del bacino del Po, il potere opsonico del sangue in corso di malattie infettive.

Assistente volontario nella Clinica Neurologica e nella Clinica Medica dell’Università di Padova, introdusse la terapia medica dell’ascesso polmonare mediante cateterismo endobronchiale e sperimentò il trattamento farmacologico del piccolo male epilettico. Ottenne nel 1949 l’incarico di assistente nell’Istituto di Igiene, diretto dal prof. M. Dechigi; la posizione di assistente di ruolo a seguito di pubblico concorso nel 1951; e quella di aiuto nel 1954, posizione che mantenne fino alla chiamata della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Ferrara come Professore Straordinario di Igiene, dopo essersi classificato al primo posto della terna nel concorso bandito dalla stessa Università.

Nel 1954 conseguì l’abilitazione alla Libera Docenza sia in Igiene che in Microbiologia.

L’Università degli Studi di Ferrara gli affidò l’incarico di insegnamento di Igiene e la direzione del relativo Istituto dal 1954 fino alla nomina a Professore Straordinario nel 1967, seguita dalla conferma dell’ordinariato nel 1970.

Il 3 ottobre 1970 fu eletto Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia per il trienno 1970-1973 ed il 24 ottobre 1972 fu eletto Magnifico Rettore dello stesso Ateneo per il triennio 1972-1975.

Nel 1975 fu chiamato alla seconda cattedra di Igiene nella sede di Verona dell’Università degli Studi di Padova e nel 1979 alla prima cattedra ed alla direzione dell’Istituto di Igiene della sede patavina.

Il periodo dal 1949 (anno di inizio della carriera igienistica) al 1975 (anno in cui fu chiamato a Padova) fu ricchissimo dal punto di vista dell’attività didattica, della produzione scientifica, dell’avvio di una collaborazione con le istituzioni sanitarie internazionali durata fino al 1998, dell’azione organizzativa e sociale.

Lattività didattica non fu limitata alla classica formazione di base e specialistica degli studenti e specializzandi nel campo dell’Igiene, ma fin dall’inizio si rivolse anche ai professionisti in servizio con le metodologie di apprendimento attivo che negli anni successivi costituiranno interesse fondamentale della sua attività. Vanno ricordati a titolo di esempio i corsi di Igiene Pratica per Ufficiali Sanitari e per i Medici di Bordo.

Particolare enfasi Egli diede ai temi di Epidemiologia e di Medicina Sociale. Sviluppò l’insegnamento dell’epidemiologia con l’intendimento di guidare anzitutto lo studente alla comprensione dei problemi riguardanti la prevenzione delle malattie e la tutela della salute dell’individuo nella comunità, ad integrazione degli insegnamenti clinici. In particolare, nell’epidemiologia delle malattie cardiocircolatorie, respiratorie, neoplastiche, metaboliche, oltre che infettive, pose in evidenza i rapporti esistenti tra fattori ambientali e patologia umana, nonché gli effetti sulla salute umana delle modificazioni demografiche, tecnologiche, socio-economiche e dell’ambiente. Presentò sempre l’indagine epidemiologica come strumento essenziale per l’impostazione degli interventi preventivi, in difesa della salute dell’individuo e della comunità, e per la razionale programmazione degli opportuni servizi sanitari.

E’ interessante, altresì, ricordare che la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Padova, che gestiva la Scuola di Statistica prima dell’istituzione della omonima Facoltà, gli affidò il corso ufficiale di Statistica Sanitaria dal 1951 al 1968.

L’attività scientifica si sviluppò inizialmente su temi classici dell’Igiene e della Microbiologia per orientarsi sempre più verso l’epidemiologia ambientale, la medicina sociale e l’educazione sanitaria. Per ampliare la sua preparazione in questi temi innovativi, nei primi anni ’50 fu più volte in Inghilterra presso il British Council e presso alcune Università di paesi del nord-Europa (Stoccolma, Londra, Bruxelles) per approfondire lo studio del problema degli inquinamenti atmosferici.

E’ sicuramente interessante ricordare il giudizio espresso dalla Commissione del concorso alla Cattedra di Igiene espletato nel novembre 1966:

“ Dell’ampia produzione scientifica del candidato la Commissione ritiene degne di particolare menzione le ricerche sulle condizioni climatiche a bordo delle navi; quelle assai estese sull’inquinamento atmosferico di alcune zone industriali ed extraurbane del Veneto, che recano contributi di notevole interesse pratico; l’originale inchiesta sugli infortuni domestici dell’infanzia; gli studi sulle conoscenze e gli atteggiamenti della popolazione femminile nei confronti del cancro ginecologico, nonché le ricerche sui danni a lungo termine da antiparassitari.”

Successivamente, la Commissione giudicatrice per il conseguimento dell’ordinariato espresse nel 1970 il seguente giudizio:

“ L’attività scientifica di questo triennio (1967-1970 n.d.r.) …si compendia in 52 pubblicazioni delle quali 21 personali, che riguardano argomenti di epidemiologia, di igiene dell’ambiente umano e di medicina sociale. Degni di particolare rilievo sono gli studi epidemiologici sugli effetti a lungo termine dell’inquinamento ambientale ed alimentare da residui di pesticidi che hanno fornito originali ed interessanti contributi, nonché lo studio epidemiologico sugli effetti immediati dell’inquinamento atmosferico sull’apparato respiratorio dei bambini in età scolare e l’originale ricerca comparativa sulle reazioni ai rumori della strada degli abitanti di Ferrara e Stoccolma. Molto interessante è l’inchiesta campionaria italiana sulle conoscenze e gli atteggiamenti della popolazione femminile nei confronti del cancro e dei servizi sanitari, che si affianca ad altre ricerche svolte dal Prof. Paccagnella in tema di educazione sanitaria e di organizzazione dei servizi sanitari. Lo studio dell’igiene ambientale è stato sviluppato anche nel settore delle acque superficiali attraverso un’ampia indagine sullo stato di inquinamento del fiume Po nel suo tratto terminale e degli altri corsi d’acqua della Provincia di Ferrara con rigore di metodo.”

La collaborazione con istituzioni sanitarie internazionali iniziò nel 1952 con una borsa di studio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per l’Epidemiologia e l’Inquinamento Atmosferico. Dal 1954 divenne consulente sia della Direzione generale che dell’Ufficio Regionale per l’Europa dell’OMS nelle aree della sanità ambientale, dell’epidemiologia, della programmazione e valutazione dei servizi sanitari, dello sviluppo del personale, della pedagogia medica, dell’assistenza sanitaria primaria e, in qualità di consulente, svolse numerose missioni di studio nei vari continenti ; inoltre collaborò alla stesura di numerose pubblicazioni e rapporti tecnici dell’OMS.

Dal 1967 partecipò con le delegazioni italiane alle Assemblee Mondiali della Sanità.

Dal 1968 fece parte del Panel di Esperti dell’OMS sugli inquinamenti ed i rischi ambientali.

Per conto della CEE presiedette il Comitato Scientifico per i Pesticidi e fu consulente temporaneo per i problemi di sanità pubblica ed epidemiologia ambientale. Fu inoltre consulente temporaneo del Consiglio d’Europa sull’armonizzazione dei criteri sanitari per il monitoraggio degli incidenti stradali.

Svolse attività organizzativa e sociale sia nell’ambito di società scientifiche che in campo universitario. Fu relatore in numerosi congressi in Italia e all’estero. Le sue attività sono documentate da centinaia di pubblicazioni.

In qualità di segretario della sezione regionale triveneta dell’Associazione Italiana per l’Igiene e la Sanità Pubblica collaborò nel 1954 all’organizzazione del XVII Congresso Nazionale di Igiene a Venezia, nel corso del quale presentò con il prof. M. Dechigi una fondamentale relazione sull’inquinamento atmosferico.

Fu consulente superiore della Direzione di Sanità della Marina Militare italiana ; membro della Società Italiana di Microbiologia; della Biometric Society e della New York Academy of Sciences.

I maggiori risultati dell’azione organizzativa universitaria furono la creazione e l’istituzione di un nuovo Istituto di Igiene nell’Università di Ferrara che potè svolgere una prima regolare attività in una sede provvisoria nel 1958 e fu trasferito in una sede definitiva nel 1960.

Nel 1974 l’Istituto era provvisto di 8 laboratori, 1 biblioteca, un’aula di 50 posti, uno stabulario ed un’officina, oltre agli studi e la segreteria. I laboratori assicuravano le attività di biologia, chimica e fisica applicata. La biblioteca era dotata di 1000 volumi, microfilms e 45 riviste in abbonamento.

All’Istituto così organizzato il Comune di Ferrara affidò in convenzione nel 1961 il controllo sistematico dell’inquinamento atmosferico; e la Provincia di Ferrara il Centro Provinciale per la Prevenzione delle Intossicazioni da Pesticidi. Nel 1970 fu istituito presso l’Istituto il Centro per gli Studi di Medicina di Comunità, nel quale operò il Consultorio Prematrimoniale e Matrimoniale di Ferrara, sotto la direzione dello stesso Prof. Paccagnella. Fu vice presidente nazionale dell’Unione dei Consultori Italiani prematrimoniali e matrimoniali (UCIPEM) dal 1971 al 1981.

Propose la istituzione e diresse dal 1971 al 1974 la Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina preventiva dell’Università di Ferrara.

Nel quadriennio 1975-1979, dopo il trasferimento alla seconda Cattedra di Igiene dell’Università di Padova, alla Direzione dell’Istituto della sede di Verona e della Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva, il prof. B. Paccagnella continuò con nuovi collaboratori gli studi in tema di epidemiologia ambientale. Portò a termine la ricerca della CEE sugli effetti dell’inquinamento atmosferico sulla salute dei bambini; un importante studio sugli effetti sanitari dell’esposizione a mercurio; continuò le indagini sulle relazioni tra salute umana e rumore da traffico aereo e stradale nelle aree residenziali; partecipò alle azioni di sanità pubblica della Regione del Veneto in occasione dell’inquinamento da composti alogenati nelle acque profonde del vicentino. Fu pure membro della Commissione Scientifica che guidò le indagini epidemiologiche sulle popolazioni esposte a TCDD dopo l’incidente industriale di Seveso.

Nel 1976 fu il promotore del Corso di Ecologia Umana per il Certificato Internazionale di Ecologia Umana, un’iniziativa multidisciplinare che l’Università di Padova ha sviluppato sulla base di una convenzione, da lui proposta, con altre Università europee. In questa iniziativa furono sistematicamente presi in considerazione gli effetti sulla salute umana fisica, mentale e sociale dell’ambiente totale, cioè biologico, chimico-fisico, culturale, sociale ed economico.

Il Comune di Padova, che aveva aderito su sua proposta nel 1987 al Progetto “Città Sane” dell’OMS, lo nominò coordinatore scientifico del progetto a Padova.

Trasferito alla prima Cattedra di Igiene dell’Università di Padova nel 1979, fu Direttore dell’Istituto stesso fino al 1982 e fu Direttore della Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva fino al 1997. Nel 1984 afferì al Dipartimento di Pediatria con la funzione di Direttore dell’Unità di Epidemiologia e Medicina di Comunità.

Continuò a coltivare gli interessi scientifici in materia ambientale dirigendo il Centro di Collaborazione dell’OMS per l’Epidemiologia Ambientale dell’Università di Padova e sviluppò alcuni filoni di ricerca e di azione che erano stati iniziati fin dalla prima parte della carriera: lo sviluppo e il riorientamento del personale sanitario; la pedagogia medica, la programmazione e valutazione dei servizi socio-sanitari primari, l’educazione sanitaria e la promozione della salute, la medicina di famiglia e di comunità.

Introdusse in Italia i principi e le metodologie della pedagogia medica nella formazione continua collaborando, in particolare, con J.J. Guilbert dell’OMS allo svolgimento nel nostro paese i seminari di Montecatini (1979) e Selva di Fasano (1980). Coordinò il Programma per la formazione continua dei medici in Management Sanitario della Regione del Veneto dal 1980 al 1984, anche organizzando a Padova due importanti seminari dell’OMS su Principi e Tecniche della Comunicazione e sull’Avvio di un Sistema di Formazione Continua per Medici Generalisti. Programmò e svolse i corsi residenziali per medici generalisti e pediatri della Regione Veneto allo scopo di preparare gli animatori di formazione continua in Medicina Generale e Pediatria.

Rese continuativa la collaborazione iniziata nel 1976 con l’Associazione Nazionale dei Medici Condotti e collaborò con la Società Italiana di Medicina di Famiglia e di Comunità, essendone nominato Presidente Onorario, in attività molto intense di formazione nelle varie regioni d’Italia.

Si impegnò attivamente anche nello sviluppo professionale del personale infermieristico; propose nel 1982 la istituzione e successivamente diresse la Scuola a fini speciali per Dirigenti e Docenti di Scienze Infermieristiche fino al 1998.

Promosse e diresse in Italia e nella Repubblica di San Marino, nell’ambito di un vasto programma internazionale europeo, un’importante ricerca sui motivi di contatto dei cittadini con i medici di Medicina Generale, considerati rivelatori sensibili della domanda di salute ai fini della programmazione sanitaria e per la formulazione della Classificazione Internazionale dell’Assistenza Primaria (ICPC).

Coordinò la parte italiana della ricerca sullo sviluppo dei servizi sanitari primari nel sud Europa per conto della Regione del Veneto e dell’Ufficio Regionale per l’Europa dell’OMS, cui parteciparono, oltre all’Italia, la Spagna, il Portogallo, la Grecia e Israele negli anni 1983/86.

Promosse e diresse inoltre una importante analisi strutturale e funzionale dei consultori familiari della Regione del Veneto e coordinò il programma regionale per la formazione degli operatori consultoriali.

Fu il coordinatore scientifico di numerosi incontri di studio sui problemi dei Settori Igiene Pubblica del Veneto che si svolsero in diverse Unità Locali Socio Sanitarie del Servizio Sanitario Nazionale in modo itinerante negli anni ’80.

Promosse altresì iniziative di formazione e di ricerca in educazione sanitaria sia come Presidente della Sezione Regionale Veneta dell’Associazione Italiana per l’ Educazione Sanitaria (AIES) che come Vice Presidente Nazionale del Comitato Italiano di Educazione Sanitaria (CIES).

Nel campo della promozione della salute, oltre al ruolo svolto per la formulazione e sviluppo del Progetto internazionale “Città Sane”, dette un importante contributo di dottrina e metodo alla fase pilota dell’iniziativa OMS degli Health Promoting Hospitals ed alla successiva evoluzione in reti regionali e nazionali.

Nel 1988, in occasione del 40° anniversario di istituzione dell’OMS, gli fu consegnata dalla Direzione Generale di quella agenzia dell’ONU una delle 40 medaglie d’oro attribuite ai più attivi promotori della campagna mondiale contro il fumo di tabacco. A Venezia organizzò due importanti conferenze europee su questo tema nel 1981 e 1986.

L’ultimo impegno scientifico ed organizzativo fu orientato alla Medicina di Comunità. Già nel 1986 aveva lasciato la Cattedra di Igiene per ricoprire quella di Medicina di Comunità nella Università di Padova. Dal 1991 assunse il ruolo di coordinatore del Dottorato di Ricerca in Medicina di Comunità e svolse un’intensa azione in tutte le sedi opportune per l’istituzione della Scuola di Specializzazione in Medicina di Comunità, istituita con legge del 1996 , attivata per la prima volta dall’Università di Padova nel 1997 e della quale assunse la direzione.

Continuò la collaborazione con l’OMS come consulente nelle aree precedentemente elencate. Nel 1978 guidò la delegazione italiana alla Conferenza Internazionale dell’OMS-UNICEF sull’Assistenza Sanitaria Primaria che si svolse ad Alma Ata, URSS. Continuò a prendere parte alle Assemblee Mondiali della Sanità ed al Comitato Regionale per l’Europa dell’OMS.

In Italia, fu componente del Comitato Scientifico dell’Istituto Superiore di Sanità dal 1984 al 1990, del Comitato Scientifico dell’Istituto Superiore per la Prevenzione e Sicurezza del Lavoro dal 1987 al 1990 e del Consiglio Superiore di Sanità dal 1994 al 1997.

Nel 1997 il Comune di Nanto (Vicenza) gli conferì la cittadinanza onoraria per l’impegno profuso a favore di quella comunità e per l’opera di promozione della salute.