Dieci anni di formazione continua nell’AOU S. Maria della Misericordia di Udine

La struttura per la formazione continua dell’AOU S.Maria della Misericordia di Udine ha compiuto dieci anni di attività.

Nata contestualmente all’avvio del Programma Nazionale ECM, ha accompagnato i cambiamenti del sistema sanitario e ospedaliero, sostenendo i programmi di sviluppo strategico aziendale, realizzando attività di formazione in aula e, più recentemente, attività di formazione sul campo.

L’attività è stata fondata sull’analisi periodica dei fabbisogni formativi, condividendo ogni tappa della progettazione formativa con i professionisti dell’Azienda, coinvolti come formatori, ruolo che essi hanno sempre sostenuto con elevata professionalità e passione.

Nell’entrare nel secondo decennio della propria storia, la struttura ha organizzato il 22 marzo 2012 un seminario per riflettere criticamente sul cammino percorso e per aprire uno sguardo al futuro.

Sono state analizzare tre sfide.

Luisa Saiani, professore di scienze infermieristiche nell’Università di Verona, ha affrontato il tema “Il dibattito sull’efficacia della formazione dei professionisti esperti” ( http://www.slideshare.net/carlofavaretti/saiani-decennale-for )

Eugenio Santoro, responsabile del laboratorio di informatica medica del dipartimento di epidemiologia dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano, ha discusso su “Oltre la formazione tradizionale: le metodologie didattiche e-learning”                  ( http://www.slideshare.net/carlofavaretti/santoro-decennale-for )

Fabrizio Fontana, direttore sanitario  e presidente del comitato scientifico per la formazione continua dell’AOU S. Maria della Misericordia, ha documentato ” Gli sforzi interni dell’AOU di Udine: criteri di qualità della formazione continua”                                            ( http://www.slideshare.net/carlofavaretti/fontana-decennale-for )

Gian Piero Quaglino, già professore di psicologia sociale, psicologia dinamica e di psicologia della formazione nell’Università di Torino, ha tenuto una mirabile lectio magistralis su “La scuola della vita: per una formazione che interroga la persona sulla cura di sé”  ( http://www.slideshare.net/carlofavaretti/quaglino-for ).

Lezione veramente avvincente, non solo convincente, come la formazione che Quaglino auspica. Con riferimento al saggio di Gilles Clément “Manifesto del Terzo paesaggio”, egli identifica i luoghi dell’incolto come il terreno della coltivazione di sé. Tale coltivazione di sé non può essere affrontata con progetti preordinati e rigidamente misurati, ma ha forti caratteristiche di casualità. La formazione preordinata porta spesso il formatore a intrattenere e il formato a trattenere; mentre la coltivazione di sé porta a apprendere, nel senso etimologico di afferrare. Alcune espressioni hanno particolarmente colpito: la coltivazione di sé avvince, la formazione convince; con la coltivazione di sé si prende forma, con la formazione si dà forma; l’eccellenza nella competenza tecnica non è sufficiente rispetto alla conoscenza personale non tecnica; la necessità di una formazione che non insegni niente, ma aiuti a apprendere; non si possono fornire soluzioni, ma metodo per la ricerca di soluzioni, come per esempio il correggersi permanentemente, auspicato da Thomas Berger. Quaglino ha aperto la lectio con il ricordo della scuola che frequentavamo da bambini e, in particolare, con il ricordo della bellezza della strada per arrivarci e l’ha conclusa auspicando una formazione che aiuti ciascuno a aprire la propria scuola!

Sarà bene non aspettare il prossimo decennale per approfondire!

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