La silhouette dei bambini – Particolarmente preoccupanti i dati sui bambini in sovrappeso o obesi: la prevalenza è pari, rispettivamente, al 23% e all’11% dei piccoli da 6 a 17 anni, con valori più alti nelle regioni del Centro e del Sud del Paese.
Anche quest’anno lieve aumento degli sportivi, ma l’italia resta sedentaria – Continua il trend in lieve crescita degli sportivi, già visto nella precedente edizione del Rapporto: nel 2010 il 22,8% della popolazione italiana con età ≥3 anni pratica con continuità, nel tempo libero, uno o più sport (nel 2009 era il 21,5%, nel 2008 il 21,6%). Il trend in aumento è continuo dal 2001 quando gli sportivi erano appena il 19,1% della popolazione. Al contempo, la percentuale dei sedentari è diminuita (da 40,3% a 38,3%), soprattutto tra le donne (da 46,1% a 42,8%).
Il 10,2% degli italiani pratica sport in modo saltuario; il 28,2% dichiara di svolgere qualche attività fisica (fare passeggiate per almeno 2 Km, nuotare, andare in bicicletta etc); è sedentario il 38,3% della popolazione.
L’abitudine all’attività fisica non è uguale in tutte le regioni. Esiste un gradiente Nord- Sud con livelli maggiori di pratica sportiva nella PA di Bolzano (38,3%) e in Veneto (29,4%); i valori più bassi spettano a Campania (14,7%) e Sicilia (15,7%).
Al crescere dell’età, nel range 25-74 anni, aumentano le persone che svolgono qualsiasi tipo di attività fisica (37,6%); dopo i 75 anni, invece, sono segnalati in aumento i soggetti sedentari (68,2%), soprattutto tra le donne.
La dieta mediterranea, una tradizione persa anche per colpa della crisi – Forse anche per colpa della crisi, che fa impennare i prezzi di frutta e verdura, in Italia cala il consumo consigliato di frutta e verdura, infatti nel 2009 si registra per la prima volta una flessione della frequenza di coloro che dichiarano di consumare 5 e più porzioni al giorno di “Verdura, Ortaggi e Frutta”.
Per la prima volta dal 2005, si registra un calo seppur limitato del numero di porzioni consumate/giorno (4,8% vs 5,7%, dato che era rimasto grosso modo stabile fino al 2008). A mangiarne di più sono coloro che spesso consumano i pasti a mensa e al ristorante. L’evoluzione dei consumi alimentari ha messo in evidenza il ruolo della mensa come luogo di consumo dei pasti in relazione all’assunzione giornaliera di verdura, ortaggi e frutta.
Alcol – Siamo ben lontani dalla vittoria nella lotta all’alcol. I non consumatori nel 2009 risultano pari al 28,7% della popolazione (29,4% nel 2008), mentre diminuiscono di un punto percentuale gli astemi, cioè coloro che non hanno mai bevuto; gli astemi si riducono tantissimo in Abruzzo (-9 punti percentuali).
La prevalenza dei consumatori a rischio è pari al 25% degli uomini e al 7,3% delle donne, senza differenze significative rispetto alla precedente rilevazione (nel 2008, il 25,4% degli uomini e il 7% delle donne).
La prevalenza di consumatori a rischio 11-18enni raggiunge, nel 2009, il 17,7% dei maschi e l’11,5% delle femmine e non ci sono differenze significative a livello regionale.
Nella fascia di età 19-64 anni, per entrambi i generi, le realtà a maggior rischio risultano essere Piemonte-Valle d’Aosta (M = 24%; F = 8% Totale = 16,0%), Trentino-Alto Adige (M = 30,6%; F = 8,7%; T = 19,7%), Veneto (M = 26,7%; F =