Brown, Ahmed-Little e Stanton hanno pubblicato, sull’ultimo numero del Journal of the Royal Society of Medicine, un lavoro dal titolo “Why we cannot afford not to engage junior doctors in NHS leadership”.
Il titolo si rifà a una frase del Primo Ministro Cameron (peraltro piuttosto contestato in questo momento per la sua proposta di riforma sanitaria): “It’s not that we can’t afford to modernize; it’s that we can’t afford not to modernize”.
Anche se oggi, pure in Italia, le preoccupazioni più urgenti riguardano la sostenibilità economica del sistema sanitario, la vera sfida che abbiamo davanti è la necessità di aumentare il valore dell’assistenza sanitaria: mantenere e migliorare la qualità, controllando i costi. Per questo obiettivo l’impegno dei clinici è essenziale! Ma è essenziale, soprattutto, ingaggiare i giovani medici.
Sir Bruce Keogh, nel 2009, ha affermato : i giovani medici che lavorano sulle 24 ore a stretto contatto con i pazienti, insieme con gli altri professionisti sanitari, hanno la capacità di comprendere a fondo come le cose funzionano veramente, dove stanno le frustrazioni e le inefficienze, dove si annidano i rischi per la sicurezza e come si può migliorare la qualità dell’assistenza clinica .
Gli Autori analizzano i motivi del disimpegno dei giovani medici. Da una parte, osservano che la “managerializzazione” della medicina ha demoralizzato i medici, li ha disincentivati ad impegnarsi nel management dell’assistenza sanitaria e ha creato uno spartiacque tra clinici e manager. Sembra di sentire qualcuno in casa nostra! Dall’altra ritengono che i carichi di lavoro, il basso morale e la mancanza di senso dell’istituzione siano di ostacolo al loro ingaggio.
Segue poi un’interessante analisi dei programmi inglesi per lo sviluppo della leadership clinica, fondati sulla formazione, sullo sviluppo e il supporto, sulla strutturazione delle carriere, su appropriati incentivi e sui sistemi informativi.
La conclusione è che ingaggiare i giovani medici nella leadership clinica è obbligatorio!
Non farlo, sarebbe come tentare di migliorare lo sport dello sci cambiando le regole di gara, il colore delle medaglie e la geografia delle montagne, senza badare a cambiare il modo di sciare.
Molti gli spunti per i nostri decisori nazionali e regionali, ma anche per il mondo universitario e per gli ordini professionali.
http://www.slideshare.net/carlofavaretti/giovani-medici-jrsm