Si è svolto a Udine, dal 17 al 19 novembre, il 4° Congresso della Società Italiana di Health Technology Assessment.
In un momento storico caratterizzato da risorse sempre più limitate a fronte di tecnologie (farmaci, attrezzature, dispositivi medici, procedure mediche e chirurgiche, sistemi organizzativi che erogano assistenza) al servizio della salute sempre più sofisticate e costose, la valutazione della tecnologia sanitaria (HTA, health technology assessment) dovrebbe essere uno dei principali strumenti per prendere decisioni eque e sostenibili a livello politico (macro), a livello gestionale (meso), a livello clinico (micro).
La SIHTA in questi anni ha svolto il ruolo di catalizzatore scientifico nel panorama nazionale dei processi di valutazione che si sono diffusi nel Paese a livello centrale e regionale, anche se non hanno ancora assunto le caratteristiche della sistematicità, della trasparenza, del coinvolgimento non solo dei tecnici, dei politici e dell’industria, ma anche quello del pubblico, dei cittadini. I primi tre congressi sono stati dedicati all’analisi di modelli, strumenti ed esperienze; al modello istituzionale tra Stato e Regioni; e al passaggio dalla teoria alla pratica. Il 4° Congresso ha affrontato il tema “HTA è qualità dei servizi sanitari”, cioè del modo in cui le decisioni prese a valle di rigorosi e trasparenti valutazioni si trasformano in livelli essenziali di assistenza accuratamente amministrati.
Quattro sessioni plenarie, con relatori italiani e stranieri invitati, hanno guidato i partecipanti in questo percorso. La prima sessione è stata dedicata allo sviluppo dell’HTA in Europa: uno sguardo alle iniziative dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (R. Bertollini), agli sviluppi strategici in Europa e oltre ( C. Longson, NICE e vicepresidente della Società Internazionale HTAi); alla battaglia per la qualità dei servizi sanitari tra decentramento e crisi economica (W. Ricciardi). La seconda sesione ha affrontato il tema delle sfide della regolazione nel settore farmaceutico: la posizione dell’ EMA ( M. Berntgen); il contributo di EUNetHTA (W. Goettsch); le sfide di AIFA (P. Siviero). La terza sessione ha presentato le esperienze sviluppate negli ospedali italiani e stranieri (M. Marchetti); e la relazione tra HTA e governance dei sistemi sanitari attraverso un’esperienza “personale” (C. Favaretti). La sessione finale è stata dedicata ai professionisti e l’HTA: la misurazione delle performance, con esempi americani e italiani sul by-pass aorto-coronarico (D.J. Ballard); e il ruolo guida dei General Practitioners nel commissionare i servizi sanitari in Inghilterra (D- Colin-Thomé).
Due workshop sulla ricerca bibliografica e documentale in HTA (G.M. Guarrera e C. Vidale) e sul progetto europeo DECIDE, strumenti basati sulle prove di efficacia per le decisioni cliniche e di politica sanitaria (A. Liberati e S. Pregno) hanno arricchito l’offerta formativa del Congresso.
11 sessioni parallele, durante le quali i partecipanti hanno presentato 59 comunicazioni orali, e la mostra di numerosi poster hanno documentato un intenso lavoro, di buona qualità che si è svolto nel nostro Paese. Oggi l’Italia ha un gruppo di professionisti capaci di condurre valutazioni della tecnologia sanitaria: l’auspicio è che il sistema sanitario razionale e regionale sappia utilizzarli al meglio per dare risposte eque e sostenibili ai bisogni della popolazione.
Prima dell’inaugurazione del Congresso si è svolta la riunione conclusiva del 2° Health Policy Forum. Il Policy Forum è un’importante iniziativa di SIHTA, mutuata dall’esperienza di HTAi, la Società Internazionale. Esso è una sede in cui tutti i soggetti interessati alla valutazione della tecnologia sanitaria, professionisti che operano in enti pubblici regolatori del sistema sanitario nazionale e regionale, in enti erogatori dell’assistenza, nell’Università e istituti di ricerca, nell’industria farmaceutica e dei dispositivi medici, nelle società scientifiche e rappresentanti dei cittadini hanno la possibilità di discutere sui temi più scottanti riguardante la valutazione della tecnologia.
La prima edizione ha focalizzato l’attenzione sul ruolo degli stakeholder (portatori di interesse) nel processo di HTA; la seconda, conclusa a Udine sulla definizione delle priorità di valutazione tra esigenze centrali e regionali.
La riunione di Udine è stata arricchita dalla presenza di Carole Longson, vicepresidente di HTAi, che ha illustrato come il National Institute for Clinical Excellence (NICE) affronta il tema del coinvolgimento degli stakeholder. Le conclusioni sono state svolte da Fulvio Moirano, Direttore generale di AGENAS.
Il Congresso di Udine ha costituito anche, per i Soci di SIHTA, l’occasione di esaminare l’attività svolta nell’ultimo triennio e di dare al Consiglio Direttivo, confermato dalle previste elezioni, gli indirizzi per il prossimo.
L’azione di SIHTA nell’ultimo triennio è stata orientata su sei direttrici: 1) accreditarsi come associazione di interlocutori tecnici indipendenti; 2) proporsi alle altre società scientifiche, in particolare a quelle cliniche, come strumento per diffondere principi e metodi dell’HTA tra i rispettivi soci aumentando le loro competenze valutative; 3) offrire all’industria, attraverso il Policy Forum, un’occasione di discussione sullo sviluppo di decisioni razionali per la sanità; 4) offrire risorse professionali per costruire capacità e competenze valutative nell’ambito di programmi universitari di master e di formazione continua per alcune Regioni; 5) rafforzare l’azione internazionale con HTAi (la Società internazionale) e EUNetHTA (una Joint Action europea); 6) contribuire al potenziamento della partecipazione, consapevole e responsabile, dei cittadini ai processi valutativi a livello centrale, regionale e locale.
In particolare, quest’ultima azione è culminata con la firma di un accordo tra SIHTA e CittadinanzAttiva, rappresentata dal suo Presidente Alessio Terzi, per lo sviluppo di una leadership civica: l’obiettivo è formare un certo numero di “cittadini esperti” che, a livello nazionale e regionale, possano partecipare attivamente e proficuamente ai processi di valutazione della tecnologia sanitaria e, quindi, alle successive scelte.
Aumento delle competenze valutative tra i Soci, miglioramento dell’informazione e della comunicazione interna, definizione di target operativi che misurino l’efficacia dell’azione societaria, alleanze con società scientifiche, documentazione della produzione scientifica e sensibilizzazione della politica ai temi valutativi sono le linee di azioni per il prossimo triennio.